nel milleottocentonovantacinque G. Le Bon (1841-1931) dava alle stampe il suo sunto "psicologia delle folle", il primo trattato di psicologia ove le masse non venivano viste come un agglomerato di persone, ma bensì come un tutt'uno. conseguentemente, le dinamiche che si sviluppavano all'interno delle folle erano da considerarsi differenti rispetto a se si fosse considerato il singolo, per cui poteva accadere che l'individuo cedesse la propria personalità alla massa rinunciando alla propria attività critica. questo è il grossolano sunto del testo, o almeno la parte che voglio citare.
e pur non ricordandone il nome, nè l'aspetto, ricordo il mio compagno di ginnasio che raccontava di come andando in curva allo stadio, anche se eri scarsamente interessato come lo era lui, ad un certo punto ti prende la cupida canendi, che a volte, purtroppo, si trasforma in una cupida delendi.
questo per dire che ultimamente lo stadio lo frequento spesso.
e tuttavia, pur non essendo io un tifoso professionista, ad un certo punto ero la e mi sono messo a saltare e battere le mani con tutti gli altri.
è che lì ti prende.
quando sei circondato da altre 5000 persone che tutte battono le mani, i piedi, uniscono le loro voci e innalzano un solo coro, è inutile che provi a resistere, rimandi solo il momento in cui inizi a divertirti!
e alloraaaaaaaaaaaaaaa....su le mani!!! su le maaaaaniiiiiiiiiiiii!!!!