martedì 28 aprile 2009

"Parlavo vivo a un popolo di morti.
Morto alloro rifiuto e chiedo oblio. "
(da Epigrafe)

Sono inadatto alla vita,
a questa vita.
Senza te.


lunedì 13 aprile 2009

Quanto sa essere Ludica e Sadica la Vita, proprio ora sotto Pasqua mi accorgo che rinascere non serve a un cazzo, che avere seconde possibilità è una credenza da imbecilli.


Il mondo è questo e non lo cambi.

Temo proprio che Dio abbia perso lo scontrino.

sabato 4 aprile 2009

sto male.











lasciatemi solo.

martedì 24 marzo 2009

Anna - sorride maliziosamente mentre mi domanda-: ma, senti perchè hai messo il tuo numero di telefono nella mia borsa della palestra?
io -distaccato-: per sottrarti al pubblico ludibrio!
lei: ...
penso : azz mi sa che non era proprio la risposta che si aspettava...

giovedì 19 marzo 2009

Silenzio stampa fino a Lunedì.

giovedì 12 marzo 2009

sapete cosa? è che ci ho (si ci ho come gli ignoranti) voglia di comunicare, scrivere ma non la voglia di mettermi a pensare. le mani fremono, vogliono raccontare storie e pezzi di questa mia vita, seghe mentali e l'ultimo strano emozionante diverso sensuale sintetico amicale viaggio.
solo che non lo farò in quanto ogni cosa che vorrei raccontare sarebbe troppo lunga e non ho il tempo di scriverne e quasi forse neppure di pensarle.
e allora in questi casi passo dalla scrittura alle semplici parole: l'oralità, un altro dei miei palcoscenici preferiti. anzi direi che il mio debutto come autore di me stesso è avvenuto proprio nei racconti verbali i quali mi salvavano da molte situazioni sgradevoli. mi piaceva forse proprio per il loro gesto di getto senza potere leggere e correggere. scegliere di pancia e vaffanculo.
spessissimo capitava prima di qualche esame, quando tutti gli altri cuccioli universitari tremavano come delle foglie, che io dessi sfoggio a tutte la mia logorroicità!
sopratutto quando ero a casa dei miei nonni forse per distogliere i nostri silenzi dai loro mali dal loro incessante avvicinarsi alla fine.
ne ho persi 2 su 4, gli uomini, in tempi e con modalità doverse. sono una persona che vede la morte come parte della vita e anche se ho sofferto parecchio per la dipartita del nonno materno, non sono sempre a pensarci e a ripetermi "ma se fosse però andata così".
come sempre non sono andato a parare da nessuna parte ma a ventisette anni scopri lati della vita che per molto tempo restano nascosti, magari a quaranta capirò i miei discorsi.

martedì 10 marzo 2009

nel milleottocentonovantacinque G. Le Bon (1841-1931) dava alle stampe il suo sunto "psicologia delle folle", il primo trattato di psicologia ove le masse non venivano viste come un agglomerato di persone, ma bensì come un tutt'uno. conseguentemente, le dinamiche che si sviluppavano all'interno delle folle erano da considerarsi differenti rispetto a se si fosse considerato il singolo, per cui poteva accadere che l'individuo cedesse la propria personalità alla massa rinunciando alla propria attività critica. questo è il grossolano sunto del testo, o almeno la parte che voglio citare.
e pur non ricordandone il nome, nè l'aspetto, ricordo il mio compagno di ginnasio che raccontava di come andando in curva allo stadio, anche se eri scarsamente interessato come lo era lui, ad un certo punto ti prende la cupida canendi, che a volte, purtroppo, si trasforma in una cupida delendi.
questo per dire che ultimamente lo stadio lo frequento spesso.
e tuttavia, pur non essendo io un tifoso professionista, ad un certo punto ero la e mi sono messo a saltare e battere le mani con tutti gli altri.
è che lì ti prende.
quando sei circondato da altre 5000 persone che tutte battono le mani, i piedi, uniscono le loro voci e innalzano un solo coro, è inutile che provi a resistere, rimandi solo il momento in cui inizi a divertirti!
e alloraaaaaaaaaaaaaaa....su le mani!!! su le maaaaaniiiiiiiiiiiii!!!!